Oggi tratterò di un argomento piuttosto interessante, legato all’antico culto di un dio pagano, il Dio Mitra, che più volte è stato definito un antesignano della figura di Gesù, che la religione Cristiana sembra aver “ereditato” o “assorbito”. Numerosi sono gli antichi “mitrei” (i luoghi dove avvenivano i rituali legati al dio) in Campania che ci sono pervenuti dal mondo romano. Uno dei più famosi è lo splendido Mitreo che si trova a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, che gode di un ottimo stato di conservazione.
Ma chi era il Dio Mitra e quale fu l’impatto che il suo culto lasciò in eredità alla cultura cristiana ?
Il Dio Mitra è una divinità della religione persiana ed anche un dio ellenistico e romano, che fu adorato nelle religioni misteriche dal I secolo a.C. fino al V secolo d.C. circa. Il suo culto Fu introdotto nel mondo romano soprattutto dai legionari, che tornavano dalle campagne militari nell’Oriente . Secondo quanto riportato dalla dottrina, Mitra era nato il 25 Dicembre in una grotta ed era stato incaricato da suo padre , il Dio Sole, di salvare il mondo e di cercare un toro bianco che avrebbe dovuto uccidere. Con tale uccisione Mitra compì un atto “cosmogonico”, ovvero in grado di dare origine all’Universo: dalla coda del toro morente spuntarono spighe di grano, dal suo sangue germogliò la vigna che dà il vino e dal suo corpo nacquero le erbe e le piante salutari per curare gli infermi.
Il culto per Mitra prevedeva diversi gradi di iniziazione, talvolta duri ed umilianti. Essendo un rituale “misterico”, non siamo a conoscenza di quali fossero tutti i passaggi e le pratiche conseguite. Probabilmente vi erano sette gradi di iniziazione . Elemento cardine dei rituali era sicuramente la “tauroctonia”, ovvero l’uccisione di un toro che veniva sacrificato in onore della divinità. Esso veniva cruentemente sgozzato ed il sangue “sacro” doveva bagnare i corpi nudi degli adepti, che si trovavano al di sotto di una fossa. Nel Mitreo di Santa Maria Capua Vetere, la tauroctonia occupa proprio la parte centrale della sala. La divinità è rappresentata, per l’appunto, nell’atto di sgozzare un toro, mentre ai lati ci sono le rappresentazioni del sole e della luna.
Ritorniamo, dunque, ad occuparci della presenza del sole, elemento che farà da collante con la cultura e la simbologia cristiana. Vediamo in quale modo. Ho già accennato che Mitra nacque il 25 dicembre, a ridosso del solstizio d’inverno, una data ben conosciuta per i Pagani. Quel giorno, infatti, cadeva la celebrazione del dies natalis solis invicti, principale ricorrenza del culto del sole nella religione di Mitra, istituita dall’imperatore Aureliano. Quando nel 392 Teodosio proibì , sotto pena di morte, di praticare dei culti che non fossero cristiani, le credenze mistiche pagane vennero gradualmente abbandonate ed i templi caddero nell’oblìo. L’unico a rimanere ben saldo fu proprio quello mitraico, che perdurò almeno fino al quinto secolo dopo Cristo. Per i primi cristiani, dunque, risultò decisivo e doveroso soppiantare il vecchio culto ed offuscarne la sua immagine, per sostituire quella di Gesù.
Si iniziò con la sostituzione del giorno dedicato al Natale. L’antico giorno del Natale cristiano ( che precedentemente era il 6 gennaio), venne spostato al 25 dicembre. Le similitudini con l’antico culto non si limitano solamente ad una mera sostituzione della data , ma da una serie di particolari che vennero assimilati e modificati a seconda delle nuove esigenze di culto. A volte si tratta di semplici coincidenze, altre volte di vere e proprie sovrapposizioni. Ricordiamo che il sole era venerato dai Pagani come rivelatore di luce e verità, così come nelle Sacre Scritture vi è il riferimento alla luce come metafora di ragione e fede. Basti pensare al riferimento esplicito della cometa abbagliante che guida i Magi verso Betlemme.I seguaci di Gesù andarono, così, a sostituire il culto del sole con quello di Dio. Ancora, la presenza del sangue che fuoriesce dal Toro e che bagna gli adepti può essere un mero riferimento al sangue di Cristo che dà la redenzione.
Il confronto tra cristianesimo e mitraismo è sempre stato un ambito affascinante per gli storici delle religioni, sebbene sia doveroso prendere con le pinze le varie teorie che tentano di declassificare la genesi e la veridicità del culto cristiano, classificandolo come una semplice copia di una religione preesistente. La diffusione di un nuovo credo è un processo lungo, spesso complesso, che deve fare i conti con le varie componenti sociali, culturali ed economiche dei territori dove esso tenta di diramarsi.