Il monte Bulgheria, con i suoi 1225 m di altezza, è una vetta solitaria che si inserisce nel panorama cilentano, tra la valle del fiume Bussento e quella del Mingardo. Rappresenta il collegamento calcareo tra gli Appennini e la costa di Camerota. Dalla sua cima si può godere di un panorama mozzafiato che si estende fino al golfo di Policastro. Nei giorni in cui il cielo è estremamente terso possiamo addirittura ammirare lo Stromboli e le Isole Eolie a sud, e l’isola di Capri a nord.
Il monte deve tale nome al vicino borgo di Celle di Bulgheria, denominato così per l’arrivo di monaci bulgari che, a partire dal VI secolo d.C. arrivarono dall’est per fondare presso questo luogo alcuni cenobi, attorno ai quali nacquero i primi centri abitati.
La montagna viene denominata anche “la montagna delle conchiglie“, per l’abbondante presenza di fossili di origine marina che si possono trovare ancora oggi lungo il percorso. E’ anche conosciuta come il monte “che cambia colore“, per via dell’effetto dei raggi solari al tramonto che trasformano il colore delle rocce carbonatiche in un meraviglioso rosa caldo.
L’ascesa al Monte Bulgheria parte dal piccolo comune di Licusati. Lungo il percorso vi è un’immensa vallata costellata da terreni coltivati con vigneti ed ulivi secolari, nonchè le vecchie case contadine (gli “Iazzi”) , dove veniva custodito il bestiame. Continuando lungo il sentiero si noterà di come il massiccio montano sia capace di creare un vero e proprio microclima, talmente mite da permettere la vita di piante tropicali come ad esempio il banano. A farla da padrone è, però, l’Ulivo del Cilento, insieme alla macchia mediterranea ed alla numerosa fauna di mammiferi, rettili ed uccelli.
Il trekking al Monte Bulgheria è uno degli innumerevoli modi per conoscere, apprezzare ed amare la splendida terra del Cilento.