Meno conosciuta della più celebre “Grotta Azzurra”, la Grotta dello Smeraldo non ha nulla da invidiare rispetto alla sua “sorella” Caprese.
Si tratta di una cavità carsica parzialmente invasa dal mare, che crea uno spettacolo di luce e giochi di colore dettati dal riflesso dei raggi solari. Essi, infatti, penetrando all’interno della grotta, ne cambiano il colore, trasformandolo in un insolito verde smeraldo, dai connotati magici e fiabeschi .
Diverse fonti antiche narravano della presenza di una “caverna” con questi connotati presente nell’area amalfitana, ma non vi era alcun fondamento preciso che poteva confermare ciò che era riportato nei testi, ragion per cui la presenza di una mitico antro color smeraldo assumeva i connotati di una leggenda. La grotta venne finalmente scoperta per caso nel 1932 da Luigi Buonocore, pescatore di Conca dei Marini, piccolo villaggio nei pressi di Amalfi.
A partire da quel momento divenne meta di tanti turisti, visitatori e curiosi che desideravano ammirare con i propri occhi un vero e proprio spettacolo della natura. Ancora oggi, per chi si reca in Costiera Amalfitana, vale la pena avventurarsi in quest’antro sorprendente e vivere un momento che rimarrà indelebile nei ricordi legati alla magia Amalfitana. In più, a coronare la visita vi è un incantevole presepe subaqueo, a circa 4 metri sul fondale. Qui sono collocati i personaggi della natività che vengono omaggiati ogni anno da una processione marina.
La grotta dello smeraldo è visitabile sia via terra (tramite scale o ascensore), con accesso al km 26,4 della SS 163, oppure in battello, con partenza da Amalfi per tutto il periodo estivo.