L’epico Antro della Sibilla, così come descritto da Virgilio nell’Eneide, era il luogo ove era ubicato un misterioso oracolo. Al suo interno la Sibilla Cumana profetizzava in uno stato di semi – trance. Ma chi era la Sibilla e chi erano le Sibille ? Secondo l’antica mitologia elle erano delle sacerdotesse vergini ispirate da alcune divinità (in particolare Apollo), che avevano il dono di saper predire il futuro e profetizzare determinati eventi, sebbene in forma piuttosto criptica ed ambivalente. Non sempre era possibile interpretare le parole della Sibilla, poichè la sacerdotessa spesso scriveva il responso in esametri, su foglie di palma, che venivano da lei declamati mescolandosi al rumore del vento e dell’eco creato nella cavità. E’ per questo che le enunciazioni venivano denominate “sibilline”, termine oggi utilizzato nell’accezione comune per indicare un’espressione ambigua nella comprensione.
La Sibilla Cumana
La Sibilla Cumana era una delle più importanti, famosa nell’Eneide di Virgilio perchè annuncia ad Enea che egli avrebbe trovato la propria fama ed una nuova patria nel Lazio, dopo ulteriori sfide ed avventure da compiere. Si narra che Apollo si fosse innamorato di lei e che le avesse donato l’immortalità, ma non l’eterna giovinezza. Fu così che la profetessa visse oltre 1000 anni, dopodiché il suo corpo divenne talmente decrepito ed inconsistente da essere racchiuso in un’ ampolla e custodito all’ interno del tempio di Apollo, continuando ad emettere profezie con la sua flebile voce.
L’antro, come si presenta oggi nell’affascinante sito archeologico di Cuma, è formato da una suggestiva galleria a sezione trapezoidale. E’ interamente scavatore nel tufo, ha una lunghezza di circa 130 m ed un’altezza di oltre 5 m. Al di là della romantica leggenda e del mito a cui è legato, doveva in realtà costituire un’antica struttura difensiva militare romana, parallela alla costa. Fu scoperta dall’’archeologo Amedeo Maiuri nel 1932. Ad oggi rappresenta il simbolo di #cuma e dei misteri che si legano intorno alle origini di una delle città più antiche sul nostro territorio.