Iniziata nel 1887 e terminata nel 1890, la Galleria Umberto I divenne, sin dall’inizio, il centro mondano di Napoli e il luogo di ritrovo della Napoli “bene” della belle èpoque, concentrando al suo interno le migliori boutiques , botteghe e atelier di moda. Frequentata da giornalisti, scrittori, ma anche dagli amanti dei divertimenti, per la concentrazione nelle vicinanze di teatri, café-chantant e locali notturni. Fu innalzata affinchè nel centro cittadino potesse esservi uno spazio chiuso sufficientemente grande che potesse imparare i cittadini dalle intemperie.
Rientra all’interno del grande progetto di “risanamento” , ovvero il grande intervento urbanistico che cambiò il volto del centro della metropoli partenopea negli ultimi anni del XIX secolo. Ciò a seguito dell’ennesima epidemia di colera scoppiata nel 1884, la cui diffusione era dovuta al degrado urbano che affliggeva i vicoli e i quartieri più popolosi della città. Il progetto coinvolse la realizzazione di nuove strade, piazze, fontane e l’eliminazione degli edifici obsoleti e fatiscenti. Le strutture vecchie vennero rimpiazzate dalla costruzione di questa magnifica galleria in ferro e vetro, secondo il tipico gusto liberty dell’epoca.
Alta quasi sessanta metri, suddivisa in quattro corridoi laterali, presenta una cupola in ferro e numerosi stucchi con gli stemmi e gli emblemi che rappresentano al meglio la città di Napoli. Il progetto della galleria venne seguito da Paolo Boubè e rimane ancora oggi il biglietto da visita dell’area di Via Toledo.