Il Belvedere di San Leucio è un complesso monumentale che sorge nei pressi della città di Caserta, non lontano dalla grande reggia voluta nel 1752 dal re di Napoli Carlo di Borbone.
Alla metà del 1700 i terreni di San Leucio furono acquistati da Carlo ed, in seguito, passarono nelle mani di suo figlio Ferdinando IV. Il piano originale prevedeva la costruzione di una residenza di caccia, essendo il belvedere circondato da boschi e aree verdi, l’ideale per poter praticare in tutta tranquillità l’arte venatoria.
Successivamente, il progetto fu tramutato nella realizzazione di quella che viene considerata, a tutt’oggi, una vera e propria “utopia illuminista”, che ricalcava l’eco del pensiero riformista del XVIII secolo nato in Francia e sviluppatosi anche alla corte di re Ferdinando. L’idea del re fu sostanzialmente quella di dar vita ad una comunità autonoma, la Real Colonia (o Ferdinandopoli), in grado di produrre stoffe pregiatissime utilizzando come materia prima la seta.
Nacque, così, l’opificio serico, primo esempio di comunità operaia autogestita, con tanto di statuto e diritti che riuscivano ad interpretare gli ideali di uguaglianza sociale ed economica dei lavoratori della colonia. Agli operai delle seterie veniva, infatti, assegnata una dimora all’interno della colonia, dotata di acqua corrente e servizi igienici. Venne abolita la proprietà privata e diminuite le ore di lavoro, ben tre in meno rispetto alla media europea. I lavoratori ricevevano una formazione professionale e un’istruzione scolastica su esplicita volontà del re . A disposizione di tutti vi era una cassa comune , dove ciascuno versava una parte dei propri guadagni. Gli uomini e le donne godevano di pari diritti, in una società dove veniva riconosciuto unicamente il sistema della meritocrazia. Questa forma di esperimento sociale, in piena età dei lumi, fu un modello che non riuscì ad avere seguito quando, con l’Unità d’Italia, il complesso venne inglobato nei possedimenti demaniali statali.
Dopo un recente intervento di restauro, il complesso di San Leucio è stato trasformato in un museo, che conserva ancora al suo interno gli antichi macchinari, i telai e le stanze reali dell’antico appartamento borbonico.